Berlino è una città a sè...
Sì, è una grande capitale europea, è un grandissimo centro culturale, politico e scientifico facilmente paragonabile ad altre realtà europee, ma se parliamo di musica, di atmosfera e di emozioni, Berlino è una città a parte.
Catapultiamoci per un attimo nell'Ottobre del 1990, siamo nella capitale tedesca da poco riunificata dopo la caduta del Muro, siamo nel luogo simbolo della fine della Guerra Fredda. Il clima di certo non aiuta, la "città marrone" è glaciale da ogni punto di vista, la nebbia e la pioggia lasceranno il posto nel giro di poche settimane a neve e gelo, l'evidente scisma tra il popolo dell'est e dell'ovest ricrea quasi un altro "muro", la "famosa" ospitalità amplificata dai recenti eventi rende la gente ancor più diffidente e schiva: l'atmosfera perfetta per una band che vi dovrà incidere un album da 20 milioni di copie, 5 singoli pubblicati in 2 anni, 36esimo posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi di RS ecc ecc..
Sì mi avete scoperto, sto parlando degli U2 e del loro album Achtung Baby (che tratterò molto dettagliatamente in futuro), il loro punto di svolta, il loro salto negli anni 90, la loro più bella creazione; ma oggi trattiamo una canzone (demo) in particolare, Oh Berlin.
La band irlandese scelse questa città alla fine degli anni 80 proprio per lasciarsi alle spalle quel decennio fatto di successi e notorietà che ha rivoltato le loro vite completamente. Ci fu un drastico cambiamento di sonorità e lirica causato dai loro momenti personali, dalla situazione lì a Berlino, da una voglia di scoprire una nuova visione del mondo da un'altra angolazione. Non potevano esserci le migliore premesse oltretutto, era stata la città della "trilogia berlinese" di David Bowie, di Lou Reed, Iggy Pop e poco dopo divenne la "loro", la diffidenza, i locali notturni, il freddo, tutto divenne fonte d'ispirazione.
La scelta è caduta su questa demo incisa durante i 6 mesi di registrazioni a Berlino perché è una delle mie preferite e perché incarna perfettamente questo periodo storico/culturale visto dagli occhi di Bono Vox che cercherò di interpretare. Mi voglio immaginare la registrazione di questa demo in pieno inverno poco dopo essere arrivati ed ambientati negli Hansa Studios (ex sala da ballo delle SS nella seconda guerra mondiale), mentre non riuscivano a trovare il "suono" dell'album, mentre i litigi interni tra i membri della band era più frequenti di un autografo per le strade berlinesi. Me li immagino vagare tra le varie zone della capitale con la metro o a piedi, senza metà in cerca di una statua, un locale, un punto o una persona che gli desse un riferimento, un'ispirazione nel totale nulla artistico post Rattle & Hum. Ma inevitabilmente ti rinchiudevi nel Palast Hotel di una Berlino Est particolarmente schiva a scrivere :
Probabilmente una delle prime parole in tedesco imparate da Bono, facile da comprendere, facile da scrivere e da dire, ma il significato di questa ripetizione iniziale è secondo me cosa vede il cantante per strada, tra le persone, tra le situazioni storiche del paese, una parola tanto difficile da affrontare per chiunque ma evidentemente non per quel popolo in quel periodo.
La scelta è caduta su questa demo incisa durante i 6 mesi di registrazioni a Berlino perché è una delle mie preferite e perché incarna perfettamente questo periodo storico/culturale visto dagli occhi di Bono Vox che cercherò di interpretare. Mi voglio immaginare la registrazione di questa demo in pieno inverno poco dopo essere arrivati ed ambientati negli Hansa Studios (ex sala da ballo delle SS nella seconda guerra mondiale), mentre non riuscivano a trovare il "suono" dell'album, mentre i litigi interni tra i membri della band era più frequenti di un autografo per le strade berlinesi. Me li immagino vagare tra le varie zone della capitale con la metro o a piedi, senza metà in cerca di una statua, un locale, un punto o una persona che gli desse un riferimento, un'ispirazione nel totale nulla artistico post Rattle & Hum. Ma inevitabilmente ti rinchiudevi nel Palast Hotel di una Berlino Est particolarmente schiva a scrivere :
Hasse, hasse, hasse, hasse
Odio, odio, odio, odio
Probabilmente una delle prime parole in tedesco imparate da Bono, facile da comprendere, facile da scrivere e da dire, ma il significato di questa ripetizione iniziale è secondo me cosa vede il cantante per strada, tra le persone, tra le situazioni storiche del paese, una parola tanto difficile da affrontare per chiunque ma evidentemente non per quel popolo in quel periodo.
White snow turning to slash
A festival of brown in the city of my crush
If you walk around, you can step inside
Köthner Straße achtunddreißig
Neve bianca che si trasforma in melma
Un festival di marrone nella città dove io mi sgretolo
Se ti fai una passeggiata puoi arrivare a
38 Köthener Street
Periodo post riunificazione, notti fredde, innevate ed inospitali dove la band si sta sgretolando e la città li sta assimilando a sè con le sue cupe pressioni, è come se tutte le strade portassero al 38 di Kothener Street ( la via degli Hansa Studios). Il forte legame tra lo "straniero in terra straniera" in cerca di ispirazione che dovrà tornare negli studio e la celebrità che deve completare il lavoro
Oh Berlin
Who could think they find you just looking
Oh Berlin
How many of us hide in you
Oh Berlin
To think I could know you by your name
Oh Berlino
Chi potrebbe pensare che loro ti troverebbero solo dando un'occhiata
Oh Berlino
Quanti di noi nascosti in mezzo a voi
Oh Berlino
per pensare che potrei conoscerti per nome
Esaltare la città come un ode, come una poesia per la sua grande capacità di "nascondere", il vedo/non vedo creato dai contrasti degli eventi recenti, tutti e nessuno possono passare inosservati, loro stessi acclamati e inneggiati per il successo di The Joshua Tree, ora considerati tra i tanti, forse dell'Est forse dell'Ovest, ma delle qualsiasi persone. Lo stesso vocabolario è usato per il suono in erba di Achtung Baby tra luci ed ombre, ritrattato su diverse canzoni poi nell'album. La grande differenza del ritornello cantato rispetto alla strofa parlata (ad emulare Lou Reed) quasi a prendersi quest'attenzione che per ora non riceve, il suo lavoro non dovrà rimanere nell'anonimato.
To stare and not to be stared
To look and not to be seen
To feel new feelings
Rather than understand where you've just been
Fame, huh
Per fissare e non per essere fissato
Per guardare e non essere visto
Per sentire nuovi sentimenti
Piuttosto che per capire dove eri stato
Famoso, huh
L'anonimato in questa città, tanto cara pure a David Bowie, divenne fondamentale per la loro sperimentazione, per reinventare ciò da cui stavano fuggendo (The Joshua Tree, Rattle & Hum, Lovetown Tour) ed iniziare una nuova carriera, un nuovo suono, un nuovo gruppo. Avevano bisogno di scappare dalla loro quotidianità per trovare luoghi dentro di loro in cui non erano mai stati. L'incertezza delle nuove prospettive era più forte delle loro vecchie certezze, cambiare radicalmente, creare un nuovo "io" (The Fly, Mr. McPhisto) dal quale vedere con occhi diversi, o attraverso degli occhiali, il mondo da un'altra angolazione, poterlo scrivere e cantare senza scrupoli.
Oh Berlin
Who could they would find you just looking
Oh Berlin
When you flap your angel wings
Oh Berlin
To think I could know you by your name
Oh Berlino
Chi potrebbe pensare che loro ti troverebbero solo dando un'occhiata
Oh Berlino
Quando sbatti le tue ali d'angelo
Oh Berlino
per pensare che potrei conoscerti per nome
La frase diversa tratta dell'angelo di Giacobbe nel libro della Genesi, ripreso dal testo di Bullet the Blue Sky dell'album precedente, che è metaforicamente paragonato alla città di Berlino. La capitale sarà la luce nella nuova identità della band come l'angelo lo è stato per Giacobbe indicandogli "Israele" come suo nuovo nome dopo la battaglia della notte.
Chasing the ghosts of our heroes
Lou Reed, David Bowie, Iggy, Wim Wenders, the real crowd
To change location rather than change yourself
To ask for directions rather than ask for help
To remain always a true friend
Inseguendo i fantasmi dei nostei eroi
Lou Reed, David Bowie, Iggy, Wim Wenders, la folla reale
Per cambiare posizione piuttosto che cambiare se stessi
Per chiedere indicazioni piuttosto che chiedere aiuto
Per rimanere sempre un amico sincero
L'ispirazione per la scelta della città viene dai suoi eroi che l'hanno utilizzata per trovare la loro "strada", tutti a parte Wenders hanno registrato un album di successo nella capitale. Wim era un regista tedesco che ha ispirato la band con le sue idee e diresse il video di Stay (faraway, so close!), l'idea di creare un rapporto tra gli angeli e i mortali per il suo film ripreso poi nella canzone. Film come Il cielo sopra Berlino e il sequel Faraway so Close sono stati una grande fonte di ispirazione.
Who, if I cried out, would hear me among the angelic orders
And even if one to suddenly take me to its heart
I would vanish into its stronger existence
For beauty is nothing but the beginning of terror
That we are still able to bear and we revere it so
Because it calmly disdains to destroy us
Every angel is terror
Every angel is terror
Oh Berlin
Every angel is terror
Every angel is terror
Who could they would find you just looking
Every angel is terror
Every angel is terror
Oh Berlin
How many of us hide in you
Oh Berlin
To think that I could know you by a single name
Chi, se avessi gridato, mi avrebbe sentito tra gli ordini angelici
E se anche qualcuno mi avesse portato improvvisamente al suo cuore
Sarei sparito nella sua più forte esistenza
Perchè la bellezza non è nulla se non l'inizio del terrore
Che noi siamo ancora capaci di sopportare e la onoriamo così
Perchè essa disdegna tranquillamente di distruggerci
Ogni angelo è terrore
Ogni angelo è terrore
Oh Berlino
Ogni angelo è terrore
Ogni angelo è terrore
Chi potrebbe pensare che loro ti troverebbero solo dando un'occhiata
Ogni angelo è terrore
Ogni angelo è terrore
Oh Berlin
Quanti di noi nascosti in mezzo a voi
Oh Berlino
Per pensare che potrei conoscerti per un solo nome
Il contrastante confronto tra bellezza e terrore, il tutto in una figura, l'angelo. L'illusione della bellezza, la completa rassegnazione alla bellezza, la paura di una totale influenza mentale per l'ammirazione data dalla bellezza. Per il "bello" la persona può essere spinta a compiere azioni imprevedibili, a rinnegare i suoi familiari, a dirigersi verso lo sconosciuto. La vera forza per l'autore è rinnegare l'esaltazione e annichilimento per la bellezza oggettiva, anzi distruggerla, in modo da creare qualcosa di nuovo, che possa emergere più forte di prima. Nel momento infatti in cui non si ha nulla è quando si può rischiare il tutto per tutto.
Nell'ultima frase Bono cambia il modo di conoscere Berlino in un solo nome, non più Est e Ovest, ma UNO.
Credo rappresenti la demo più ricercata e significativa di quel fantastico periodo per la band, il vero punto di svolta che li catapultò tra le migliori rockband del mondo. Purtroppo un pezzo del genere non è stato mai pubblicato, sarebbe stata una curiosa b-side per un singolo dell'album molto apprezzata, ma hanno optato per altro. Io però me la canto tra una pausa e l'altra mentre mi ascolto l'album Achtung Baby perchè per me rappresenta il preludio di tutto ciò che è venuto, anche se magari è stata registrata durante le ultime sessioni, ma il significato, il testo e l'atmosfera per me, è la premessa per rimanere inermi mentre il mondo "scivola sulla superficie delle cose".
Il significato strettamente personale che ho dato a questi versi è dato dalla mia immaginazione rapportandomi al periodo ed ai momenti vissuti dalla band in quel periodo.
Ho provato a fare un video della canzone e metterla sul tubo dato che non c'era, buon ascolto!!
U2 - Oh Berlin
Ho provato a fare un video della canzone e metterla sul tubo dato che non c'era, buon ascolto!!
U2 - Oh Berlin
Giuliao

Nessun commento:
Posta un commento