Il 5 Giugno del 2001 la rock band britannica, i Radiohead, lanciano sul mercato Amnesiac, loro quinto album in studio. 18 mesi di registrazioni, all'apice della loro carriera dopo il periodo d'oro The Bends/ Ok Computer, Thom Yorke e compagni virano a tribordo, contro corrente, a dispetto di qualsiasi aspettativa; la sterzata vincente produce Kid A e Amnesiac in un'unica sessione, ma usciti separatamente a distanza di 8 mesi l'uno dall'altro.
Tracklist :
- Packt Like Sardines in a Crushd Tin Box - 4:00
- Pyramid Song - 4:49
- Pulk/Pull Revolving Doors - 4:07
- You and Whose Army? - 3:11
- I Might Be Wrong - 4:54
- Knives Out - 4:15
- Morning Bell - 3:14
- Dollars & Cents - 4:52
- Hunting Bears - 2:01
- Like Spinning Plates - 3:57
- Life in a Glasshouse - 4:34
Erroneamente sottovalutato e scambiato dai più per un B-side album del predecessore, Amnesiac riscontra un buon successo commerciale fondendo sonorità elettroniche minimalistiche con sprazzi di art rock e spaziature jazz. La sperimentazione iniziata dalla band qui ha il suo culmine, con voci filtrate, effettistica di alto livello e tracce strumentali. Sicuramente un album impegnativo e decisamente meno d'impatto rispetto Kid A, ciò dovuto alla discontinuità delle tracce, manca un filone logico da seguire, in breve la sperimentazione come tale. Brani come Pulk/Pull Revolving Doors o Hunting Bears e infine Like Spinning Plates esaltano questa disomogeneità, dove reverse e filtri spadroneggiano negli interminabili minuti strumentali che rimandano la mente a degli intermezzi, quasi a prepararci per ciò che verrà dopo.Un dispetto voluto, in contrapposizione ritroviamo efficaci e suadenti melodie con il ritorno delle chitarre, quasi assenti nel predecessore, brani come Knives Out e Morning Bell (versione rivisitata per Amnesiac), ripropongono le sonorità che hanno caratterizzato la band nel decennio precedente; chitarre jazzate e la solita maestria nel cantato quasi "trascinato" di Yorke, dissuadono, avvolgono e ricordano un passato non così remoto. La ritmica orchestrale di Dollars & Cents condito di un testo crudo e diretto rappresentano il "solco" in questo disco della crociata intrapresa dalla band contro la globalizzazione, ma il brano palesa un qualche senso di incompiutezza.
Il paradiso dell'album lo troviamo alla seconda traccia, Pyramid Song è un viaggio, un synth bellissimo ed un piano in controtempo risaltano la stupenda interpretazione vocale di Thom, l'entrata dei fiati rimanda la nostra mente al più bel viaggio che abbiam fatto, a qualcosa che ormai non ci appartiene più ma vorremmo riavere, un posto tranquillo dove non c'è nessun timore, una canzone immortale.
La parte centrale del disco è quella che preferisco, con You and Whose Army? spezzano i confusionari suoni elettrici, con una voce proveniente dal passato sembra di ascoltare una radio durante la guerra, i toni politici del testo chiudono quest'atmosfera magica, sinceramente il mio brano preferito.
L'intravedere una certa continuità d'ascolto con il precedente Kid A è rappresentata sicuramente da Packt Like Sardines in a Crushd Tin Box che va ascoltata appena dopo Idioteque, ma sopratutto con I Might Be Wrong, percussioni irriquiete e un cantato annichilente portano questa canzone d'amore tra le mie preferite grazie ad una pausa nel finale che richiama la donna ritrovata, tutto ciò di cui il protagonista bisogna.
Infine il capolavoro Life in a Glasshouse, grazie ad una band di fiati ed alle sue sonorità jazz questa traccia richiama un evento tragicomico, quasi fosse un vecchio film di malavita statunitense negli anni 20 tra locali e sparatorie. La posso definire la "sorpresa" dell'album, tutto mi aspettavo meno che sentire una conclusione simile, come a prediligere l'espressione a discapito della forma, come in tutto l'album.
Il cantante ha descritto questo disco come "qualsosa che dimentichi e poi ritrovi di nuovo..", bè chissà quante altre band hanno il "lusso" di dimenticarsi certe espressioni musicali dico io.
Amnesiac strizza l'occhio a una specie di pacificazione sensoriale, non siamo più lì a chiederci il perchè di questa svolta melodica, siamo qui a metabolizzarla, a recuperare suggestioni cambiate radicalmente.
Questo album non è un complemento e non è subordinato per una "deluxe edition" di Kid A, è un percorso unico, diverso e diversificato, come se fosse il cammino di ognuno di noi; cercare una logica ed una guida è come tapparsi le orecchie, lasciarsi traportare ed assaporare le radici della diversità è il vero segreto per capire la completezza di questo disco unico.
Ecco a voi l'intero album
Spero piaccia, Giuliao
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Raggiunsero l'apice con "OK Computer". Di li in poi, ottimi "Kid A" e questo e poi sinceramente ho iniziato davvero a non reggerli più. Uff.
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